Zeppole di San Giuseppe

Ingredienti per 4 zeppole di San Giuseppe al forno

4 uova

150 g di farina 00

50 gr di burro

1 pizzico di sale

250 g d’acqua

Ingredienti per la crema pasticcera per le Zeppole di San Giuseppe

200 g latte intero

75 g di zucchero

25 g di amido di mais

50 g di panna fresca

2 tuorli d’uovo

Una bacca di vaniglia

Ed infine: amarene e zucchero a velo.

Procedimento

Per le choux delle Zeppole di San Giuseppe

Per preparare le Zeppole di San Giuseppe bisogna innanzitutto preparare le choux.
Porre in un pentolino burro a pezzetti e acqua, appena giunto alla fusione, appena inizia a bollire, aggiungere la farina setacciata.
Mescolare con una cucchiarella fino a far addensare il composto. Continuare a mescolare fino a quando il composto diventa compatto e si stacca dal fondo.
Lasciar raffreddare il composto in una ciotola. Nel frattempo battere le uova ed aggiungerle al composto con un pizzico di sale. Mescolare vino a quando non ci saranno più grumi. Versare in una sac à poche con beccuccio a stella.
Accendere il forno a 200° in modalità ventilata.
Porre su una teglia da forno della carta forno. Spremere la sac à poche sulla teglia in modo da formare dei cerchi.
Infornare per 25 minuti.

Per la crema pasticcera delle Zeppole di San Giuseppe


Mentre si lasciano raffreddare le zeppole, preparare la crema pasticcera per le Zeppole di San Giuseppe.
In un pentolino, scaldare il latte, la panna e la bacca di vaniglia. Nel frattempo in una ciotola, battere uova e zucchero, aggiungere amido di mais. Togliere la bacca di vaniglia dal pentolino e versare il composto della ciotola. Cuocere a fuoco lento e girare con una frusta fino ad addensamento.
Quando la crema si sarà raffreddata, versare nella sac à poche e decorare le Zeppole di San Giuseppe. Prima crema, poi amarena ed infine zucchero a velo.


Il Racconto

Una goccia di ammoniaca

Il racconto di Amalia, cuoca de la Kumpania

La sua passione sono i dolci e la loro decorazione. I piatti forti, sono quelli legati alle feste, perché le cose preparate in casa portano buon augurio. Le piace utilizzare spezie che sembrano quasi magiche, poco conosciute e difficilmente accostabili alla cucina: un pizzico di bicarbonato, una goccia di ammoniaca, fiori di arancio e aroma di pisto ed ecco roccocò, pastiere e caprese, con il rum e le nocciole crea torroni e salami di cioccolata di cui sono ghiotti tutti.

L’autonomia

Amalia è tra quelle che ci tengono di più alla propria autonomia, lo testimonia la sua macchina e la possibilità conseguente di fare la spesa da sola o di mettere a disposizione la sua cucina nei frequenti casi di emergenza. Si dedica all’organizzazione, al menù, alla spesa, ha un ottimo fiuto per gli affari, spesso ha individuato spazi e potenziali clienti. Sempre scettica, in realtà più per mantenere il ruolo critico della contestatrice che per convinzione: i piatti rom costano più di quelli napoletani e tutte le volte fa una lunga contrattazione per limitare la spesa da fare, però poi i bignè di pan di spagna farciti di crema alla jagoda se li mangia pure lei.

Si va a Torre del Greco

Ama viaggiare ma non nel camper scuola di Slobodan lo zoppo, che ci accompagna nelle trasferte a Torre del Greco, non perché abbia qualcosa contro di lui, ma a causa del vibrante e continuo tuculiamiento a cui veniamo sottoposte e della paura che le scosse possano aprire le porte in movimento. Ci recavamo a Torre del Greco dopo aver conseguito “l’attestato di formazione per addetti alla manipolazione e somministrazione di cibi e bevande” e dopo aver sperimentato le cucine più improbabili dell’hinterland scampiota. Lì ci accoglieva l’albergo Holiday per metterci alla prova in una cucina professionale sotto la guida di uno chef.

Una brigata speciale

Arrivavamo carichi di bambini e di meraviglia. Incredule nel vedere una cella frigorifero grande quanto un salotto, una friggitrice a sei cestelli, forni e lavastoviglie industriali tutti per noi e il fatidico abbattitore, che abbiamo scoperto essere di fondamentale importanza per il lavoro dei ristoratori. Anche i torresi erano increduli nel vedere scendere da un camper scuola 10 donne con i grembiuli ed i cappelli da chef, con l’eclettico zoppo Slobodan, che da autista si trasformava in assaggiatore, moderatore e fotografo. La cosa più difficile era tenere a bada le voglie di Nina da poco incinta e il piccolo Denis il mesciato, che era diventato rosso perché si era buttato la birra in testa ad una festa al campo.

“Sembrano zingarelle”

Durante la formazione con le donne abbiamo messo a disposizione uno spazio per i bambini, con giochi, colori e libri per tutti. Ma a Torre del Greco preferivamo fare delle passeggiate, ci conoscevano tutti, il circoletto degli anziani che dispensava caramelle e complimenti, i cani del porticciolo. Un giorno Anna uscì con Ginevra e Gessica, figlia e nipote di Yasmina, le bambine erano tutte contente perché quando si partiva per Torre si vestivano a festa, con i codini, i fiocchi, le gonne a volant bianchi e rosa. Il signore del circolo che ci aspettava per dare caramelle, disse ad Anna con tono affettuoso “come so’ belle signora queste vostre figlie, sembrano due zingarelle”. Le bambine un po’ accigliate lo guardarono con sospetto aprendosi poi in un sorriso complice. E forse è anche grazie a tutto questo che Amalia è riuscita a rompere i suoi rigidi schemi.

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